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Paesaggio
Olivo

Rotello è un piccolo paese, adagiato su una collina a pochi chilometri da Termoli, in un clima ancora incontaminato, dove le antiche tradizioni sono ancora vive e presenti. La produzione agricola e dell'olio è il punto di forza di questo piccolo paese del Molise. L'olivo è l'elemento più rappresentativo del paese. Ne vengono coltivati vari ecotipi, che producono un olio di notevole valore. L'olio prodotto a Rotello è conosciuto ed apprezzato sia in regione che fuori per la sua qualità e per le sue pregiate caratteristiche organolettiche. Il comune dal 1994 fa parte dell'associazione "Le Città dell'Olio"

Marchio
Paesaggio
Olivo

 

Non vi sono dati certi sull’origine di Rotello. Poco sappiamo anche dell’epoca preromana e romana. Il nome del paese, però, è di evidente origine latina: “Lauritellus” = terra di alloro (pianta sacra ad Apollo). Solo a partire dalla prima metà del secolo XI abbiamo le prime notizie storiche del paese. Il Prof. Errico Cuozzo, relatore illustre nel convegno storico “La Contea Normanna di Loritello” (Rotello, 8-9 agosto 1998), ha sostenuto l’esistenza di quattro Contee di Loritello che si sarebbero succedute tra l’XI e il XIII secolo. Queste, pure avendo di volta in volta configurazione geografica diversa, si estendevano dal Tronto al Fortore comprendendo le coste dell’Abruzzo, del Molise e della Puglia. I conti di Loritello furono: Roberto I, nipote di Roberto il Guiscardo, Roberto III di Basunville (nipote di Ruggero II fondatore della Monarchia Normanna in Italia) e Roberto De Say; essi furono appellati “Comes Comitis” a sottolineare la dignità superiore che avevano, essendo anche “paladini” del Re, con incarichi a corte. Nel 1220 la Contea Normanna di Loritello fu definitivamente soppressa da Federico II di Svevia. Successivamente venne divisa in feudi e fino al 1804 ebbe diversi feudatari: Pandolfo d’Aquino, la famiglia D’Alemagna, Fabrizio di Capua, Marcello Caracciolo. Ultimo feudatario di Rotello fu Bartolomeo di Capua. Dopo la rivoluzione francese il paese divenne liberale avendo Giuseppe Napoleone abolito il feudalismo nel 1805. Rotello venne allora compreso prima nella Capitanata e successivamente, nel 1811, fu aggregato al Molise.
Paese

 

Il centro storico conserva intatte le caratteristiche del borgo medioevale con case disposte in file, separate da vicoli stretti convergenti tutti verso la piazza dove sorgeva la chiesa madre, di cui oggi non restano tracce. Massiccio e imponente, il Palazzo Colavecchio domina la parte antica di Rotello;
Chiesa Madre
secondo la tradizione pare sia stato l’abitazione dei Conti Normanni. Mons. Tria (vescovo della Diocesi di Larino dal 1724 al 1741 così dice di Rotello del suo tempo: “Le fabbriche sono comode e migliori del Borgo, tenendo il Padron del luogo il suo Palazzo di fabbriche antiche, quale stimiamo abitazione dei famosi Conti di Loritello”. Di rilievo anche alcuni Palazzi gentilizi: “Il Palazzo delle Lacrime “ con all’interno una bella bifora e sulla facciata un portale settecentesco con stemma e iscrizione; “Il Palazzo Benevento” con sul portale uno stemma gentilizio settecentesco; “U Spuorte Carlone”, il famoso arco in pietra che rappresentava uno degli ingressi medioevali attraverso i quali si accedeva al “Castrum”, cioè al fortilizio medioevale di Loritello.
Chiesina
Da evidenziare anche sui muri e sugli archi del Borgo la presenza di scritte in latino e di pietre scolpite (es. la scultura in rilievo con lupa e figura femminile sulla facciata di una casetta dove tradizione vuole abbia avuto sede “la ruota” per l’accoglienza dei neonati abbandonati.

 

 

 

fonte: Wikipedia

Chi volesse saperne di più, può consultare anche il sito: Rotello on line